La geisha è un'artista del mondo che fluttua...

15.7.10



Ciao a tutti.....o Konnichiwa visto che oggi si parla di Giappone.
Da sempre sono affascinata da tutto ciò che è etnico, dalle statuine in legno, all'abbigliamento fino ad arrivare all'arredamento della casa.
Da un paio d'anni però sono rapita dall'atmosfera dell'Oriente, del Giappone in particolare. A volte mi ritrovo sognante pensando ad un mio futuro viaggio tra le vie di Kyoto.
Camminare sotto gli alberi di ciliegio (i Sakura) ed assistere alla Cerimonia del tè (Cha no yu 茶の湯, "acqua calda per il tè"); vedere delle vere Geishe esibirsi nelle loro arti... amo tutto ciò, amo i giapponesi per la loro capacità di fare di qualunque cosa una cerimonia.
Il Giappone non è solo Sushi e Sashimi. E' molto di più. L'arte e le tradizioni Giapponesi sono da studiare, sono da assimilare e credo che chiunque riesca ad innamorarsene.


Tempo fa ho visto il film Memorie di una Geisha. Un film da raccomandare e da capire. Ancor meglio il libro (che sto leggendo)...ti trasporta in quelle atmosfere ed in un secondo ti invoglia a diventare una Geisha di altri tempi, di imparare l'arte del tè e di sorseggiare un buon sakè.

'Geisha' è l'unione di due kanji che significano "arte" e "persona" 芸者: significa quindi "persona esperta nelle belle arti , nelle belle maniere".
Contrariamente a ciò che può pensare l’opinione comune, la geisha non era una prostituta e il sesso non faceva parte del suo mestiere, ma era una professionista nell’arte di intrattenere e allietare noiose cene d’affari, banchetti e feste.
Il problema è che vengono spesso confuse con le Oiran (le cortigiane di lusso). Come le geisha, queste portano elaborate acconciature e tingono il viso di bianco; ma un semplice modo per distinguerle è che le oiran, portano l'obi (la cintura a fiocco legata in vita nel kimono) sul davanti, mentre le geisha lo portano a contatto con la schiena. La differenza, probabilmente, è dovuta al fatto che per le prime, dovendosi svestire spesso, l'obi risulterebbe in una posizione meno difficoltosa da rifare una volta finita la prestazione.


L'arte della geisha nasce nel periodo di Tokugawa (1600-1868) in Giappone; in origine era un uomo di piacere, nato per intrattenere uomini d'affari nelle "sale da tè' pubbliche e private".
Ben presto anche le donne comparvero nel mondo Geisha assumendone via via il dominio del nome.

La geisha è la donna più affascinante, raffinata e colta di tutto il Giappone. Viene tolta alla sua famiglia in tenera età (in genere intorno ai 9-10 anni) e fatta entrare in una scuola, dove imparerà a curare al meglio il suo aspetto fisico, a vestirsi di kimono in seta, a truccarsi il viso con un pesante cerone bianco, occhi marcati di nero e bocca rossissima, fino a rendersi quasi una maschera sotto la pesante acconciatura.
Imparerà quindi a muoversi con grazia ed eleganza, a servire da bere in modo raffinato, a conversare con intelligenza, a calibrare ogni minimo gesto per renderlo maggiormente elegante.



La sua estetica deve rappresentare al tempo stesso la fragilità della carne e la forza dello spirito: quando lavora controlla tutto il suo essere, in ogni gesto, parvenza, emozione; perfino la modulazione del respiro, ora leggero, lieve, ora vivo, affannoso, seppure impercettibile.
La sua figura deve essere snella e slanciata, così come il suo volto deve apparire pallido. La sua voce deve avere un tono particolarissimo e raffinato, adattato perfettamente ad ogni scopo e circostanza.
I suoi capelli, di color corvino, sono sempre raccolti, come a forma di nido. E ai piedi solo delle calze di seta, chiamate “tabi”, deve indossarle sempre, anche d'inverno, per esprimere la sensualità di un corpo che si nasconde interamente sotto il kimono.



Anche per distinguersi dalla prostituta, la geisha indossa sempre kimono dai colori tenui, poco appariscenti, possibilmente tono su tono, e comunque in sintonia con le stagioni. Il colletto del kimono, dietro, è sempre posizionato in modo da lasciar scoperta la nuca: un modo molto sensuale per lasciar scorrere l'immaginazione del cliente.


La geisha, come ho detto prima, non e' da considerarsi una prostituta. Se fornisce prestazioni sessuali, lo fa a sua discrezione o come parte di una relazione duratura. Molte geishe, raggiunta una certa età sono state spose di uomini facoltosi e di alto livello sociale.


Una figura ben distinta dalla geisha è quella della "maiko" (danzatrice), giovanissima che studia per divenire geisha.
Una maiko è ben riconoscibile dal kimono molto più colorato, con maniche e obi allungato. Anche le maiko sono richiestissime sul lavoro, poiché la loro giovinezza e candore compensano la mancanza di quell'esperienza che soltanto le geisha più affermate possiedono.
La cerimonia della rotazione del collare (erikae) segna il cambiamento, l'evoluzione da maiko a geisha.



Oggi le geishe hanno abbandonato le "teahouse" e l'”intrattenimento degli uomini d'affari" per non confondersi con "prostitute giapponesi" che si definiscono geishe senza aver nulla a che fare con l'Iki (la grazia nipponica) che dovrebbe caratterizzarle.


Purtroppo oggigiorno le Geishe stanno scomparendo. Quelle giovani artiste che si truccavano il viso ed indossavano maestosi Kimono diminuiscono sempre di più.
La geisha compensava una figura femminile poco attraente, assolutamente sottomessa all'uomo e totalmente priva di una propria personalità, fornendo all'uomo quell'interesse che egli non riusciva a trovare tra le mura della propria abitazione. Ed è proprio la mutata condizione sociale della donna dei giorni nostri che sta facendo scomparire la figura della geisha. Le scuole stanno chiudendo una dietro l'altra e le ragazze iscritte sono in numero sempre minore, poiché il duro tirocinio a cui devono sottostare non è più gradito alle nuove generazioni.

Vi lascio qualche immagine del Giappone (quello classico, quello che io amo) fatemi sapere se anche voi vi innamorate al primo sguardo. E se ne avete la possibilità, leggete il libro o guardate il film Memorie di una Geisha... vi tufferete in quel mondo in un attimo.


Ally



Lei si dipinge il viso per nascondere il viso. I suoi occhi sono acqua profonda. Non è per una geisha desiderare. Non è per una geisha provare sentimenti. La geisha è un'artista del mondo che fluttua. Danza. Canta. Vi intrattiene. Tutto quello che volete. Il resto è ombra. Il resto è segreto.





Non si può dire al sole "più sole". O alla pioggia "meno pioggia". Per un uomo, la geisha può essere solo una moglie a metà. Siamo le mogli del crepuscolo. Eppure apprendere la gentilezza, dopo tanta poca gentilezza, capire come una bambina con più coraggio di quanto creda, trovi le sue preghiere esaudite, non può chiamarsi felicità? Dopo tutto, queste non sono le memorie di un'imperatrice, né di una regina.
Sono memorie... di un altro tipo.













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5 Commenti

  1. Memorie di una Geisha, bellissimo film visto anche io poco tempo fà! è incredibile il loro modo di essere così perfette in tutto quello che fanno, delle opere d'arte viventi !!

    Bellissimo il tuo blog, ti seguo

    The chic attitude

    RispondiElimina
  2. @Valentina ti ringrazio tantissimo per il commentino, come ti ho detto anche io seguo spesso il tuo blog ma ho la brutta abitudine di non lasciare commenti...
    Ti do pienamente ragione per il film...dà quell'idea di perfezione e quell'aura angelica a queste donne vestite con preziosi Kimono... lo adoro!!! E' uno dei miei preferiti. Baci ♥

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  3. Un altro post adorabile!
    Io amo letteralmente le geishe... se ti piacciono devi leggere il libro La mia vita da Geisha di Liza Dalby, un'antropologa che ha vissuto come Geisha!
    io sto programmando il viaggio in Giappone da anni...ora sto leggendo Autostop con Buddha di Will Ferguson...merita davvero!

    bacioni, gaia

    http://modhello.blogspot.com

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  4. @Gaia grazie mille per i complimenti e per i consigli :) Anche io ho il sogno di andare in Giappone a visitare tutta la parte storica. Sarebbe davvero una cosa stupenda rivivere quei momenti e sentire quei profumi che i libri o i film ci hanno fatto solo immaginare..!!! Magari resterà solo un sogno, ma chissà, magari un giorno ci ritroveremo lì a provare un bel Kimono di seta cercando di camminare sui geta.... (senza cadere XD )

    baci ♥

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  5. Mi piacciono molto le foto con le Geisha, sono molto attratta per la cultura Giapponese, quindi le ho molto apprezzate...

    RispondiElimina

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sono una trentenne in formato pocket con 150cm che mi hanno permesso di fingermi "bimba" fino ai 14 anni...e forse lo faccio anche ora.
Vivo a Reggio Calabria, una città in cui sono circondata da Hogan e borse Piero Guidi. Io mi limito a comprare da Zara Kids. Lo smartphone è il prolungamento della mia mano e Instagram è l'album fotografico della mia vita solo perchè provvisto di filtri antiocchiaie. Potrei dire di essere una geek girl, ma ve lo confermerò quando ne capirò il significato.
Sono social sul web ma antisocial off line. Mi basta Twitter.
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Ah, sono scemissima, ma sono brava a nasconderlo.
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Posted by New York can wait on Giovedì 29 ottobre 2015
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